Read the Italian version by Carla Scarano D’Antonio of ‘From Switzerland’ originally written in English by poet Peter Robinson.
A lyrical journey through space and time.
You don’t know Italian? Don’t worry, we’ve got you covered. We have more:
- Desde a Suíça – Brazilian Portuguese translation by Juan Manuel Terenzi
- Uit Zwitserland – Dutch translation by Ellen Vanderstraeten
- Depuis la Suisse – French translation by Bastien Goursaud
- Din Elveția – Romanian translation by Larisa Ciorbă-Luchi, Madalena Buzdugan, Laurențiu Thirteu, and George Bechet, ed. Eliza Claudia Filimon
- Desde Suiza – Spanish translation by Helena Fornells
Read the original in English here
Ye guiding Powers who join and part,
what would you have with me?’
Matthew Arnold, ‘Switzerland’
1. SETTIMANA POLITICA
‘τὰ πάντα ῥεῖ καὶ οὐδὲν μένει’
Heraclitus
Adesso, tornando a casa
sulle increspature e le correnti leggibili del lago calmo
fra le canne inclinate, le secche turchesi
e i porti di scalo, Panta Rhei fa emergere
una maggiore distanza nelle acque ribollenti,
distanza lacustre – hai detto ad alta voce –
il sole odierno bruciando radioso
attraversa un mattino di nuvole addensate;
e lentamente si evolve dalla prima foschia,
il contenuto, la contentezza di questi giorni
può ancora avanzare
al di sopra di questi picchi e creste luminose
con vele palpitanti di imbarcazioni in sosta
e reputazioni andate, aggiudicato, proprio così.
2. BAHNHOFSTRASSE
‘The signs that mock me as I go.’
James Joyce
Poi verso una delle zone in ombra del selciato,
si sussegue un percorso grigio
che si intrufola in bürgerliche Gemutlichkeit,
qui gli occhi non ti deridono;
no, ti lasciano stare
lungo la Bahnhofstrasse,
accanto all’Hotel zum Storchen
oppure lo Zürichsee –
*
come se i fantasmi di Emmy Hemmings,
James Joyce in extremis su questa stessa strada
avessero iniziato a suonare insieme
con una piccola chitarra, o con un’orchestra da Cabaret
con pentole e padelle
au-dessus de la mêlée…
*
a distanza, così come il punto di vista
in una scena di una battaglia di Altdorfer –
vortici attraversati dalle forze di Alessandro
che sciamano attraverso il fondo ricolmo della valle,
la carica, la carica e la contro carica
di fazioni che si scontrano in una parziale oscurità,
anche se siamo sinceri l’uno verso l’altro
la giovinezza spensierata non ritornerà mai più!
3. HEUTE KUNST
Tre villeggianti sulle scogliere di gesso di Rügen
contemplano un mare spirituale
o, più avanti nel secolo,
una villa con cipressi, scura contro onde oscure,
è infestata dal fantasma di una donna
l’ultima discendente della sua famiglia…
Poi, come se mi deridessero mentre si avviano,
HEUTE KUNST è il cartello che vedo
affisso in rosso & bianco
su un muro nudo di una fabbrica rinnovata
incastrata tra le linee dei treni dei pendolari.
Mi ricorda che il contenuto riportato
adesso potrebbe ancora sostenere il prolungato destino
delle persone, delle nazioni, un continente
che ancora una volta deve aspettare
parole decise, risolute, immaginabili.
4. QUADRI DI UN’ESPOSIZIONE
AL RIETBERG
per Susanna Niederer
Tra rocce giapponesi accatastate, un volo di gru
biseziona le nuvole alla deriva,
i crateri innevati dei picchi di montagna.
Guida l’occhio da sinistra a destra,
punto di fuga o forse il suo opposto,
e avrebbe potuto porre
quella domanda tagliente:
dove mai in un campo visivo
il tuo occhio cercherebbe il futuro?
OBERSEEN
Stasera, distolto da quelle parole
su un sentiero ai bordi del bosco,
al di sopra del dormitorio del paese,
Achtung Kinder! scritto sull’asfalto
delle vie senza uscita,
scruto le vette alpine incapace di sicurezze.
Poiché l’osservazione deve sempre iniziare dal presente,
diverso a seconda di chi sei –
resisto la tentazione di sorvegliare quei bambini
che giocano in strada.
Ma quando ci si oppone alla metafora di un altro
e non vuoi fingerti morto
o comunque recitare un ruolo,
io fisso le guglie di Altstadt
per trovare appunto
dove le passioni giovanili
potrebbero coincidere con questa scena serena
che soffonde in un crepuscolo tiepido e obliquo
le loro immagini attenuate.
5. FRIEDHOF FLUNTERN
per Pietro De Marchi
Quello sarà il giorno quando come in un Traum
prendemmo un filobus qualsiasi
poi la tranvia numero 6 per un pellegrinaggio non pianificato
negli ignoti sobborghi di Zurigo, il giorno in cui, arrivati,
abbiamo fotografato un solitario
narcissus poeticus sbocciato sul suo prato;
e un ricordo, quella sarà la sera
del menù plurilingue con errori intenzionali
che confondono le pietanze, come nella lingua onirica
di Finnegans Wake –
ridendo dei traumi del mondo
e prefigurando la nostra Babele fatta in casa
nella Schattenzone delle parole;
quella sarà la notte quando
una lettera scritta male mi ha licenziato,
la mia vita amorosa è caduta giù dalla cima di una scogliera,
ritirarsi senza accordo, i progetti di viaggio in rovina,
abbiamo scelto d’impulso di restare…
Oh, quello sarà il giorno…
6. UNTERSEEN
Globi lucenti risplendono nella notte alpina;
un sentiero cinereo illuminato dalle luci lungo il canale
ci porta tra i laghi dell’Interlaken.
Attraverso i ponti della ferrovia ad altezza d’uomo
inseguendo, sopra di noi,
i volgari piroscafi che vanno e vengono,
già ormeggiati;
il baccano di un treno espresso
fracassa un silenzio approdato a questa riva
con negozi di souvenir, grand hotel,
e questo riservato, preservato
tranquillo villaggio di Unterseen –
e queste forme accese, due silhouette,
sono i nostri giovani amanti che passeggiano
isolati, e poi spariscono nel buio…
7. DISARMONIZZANDO
‘Was it a dream?’
Matthew Arnold
Se un umido risentimento o rossi languori,
macerie dell’ultimo amore
scompigliano le lenzuola come una pianura che brucia;
il loro futuro si disfa
con asciugamani, un rossetto, cose intime
come se spedite a città indocili, e poi di nuovo a casa.
8. LUCI SUL LAGO
‘Der See verschlammt, Liebe verschlammt’
Ingeborg Bachmann, ‘Zürichsee’
Due traghetti manovrano l’arrivo e la partenza;
lentamente il rigonfiamento della loro onda che risveglia,
turba i canotti ormeggiati, gabbiani nelle vicinanze
che cavalcano quella confusione, mentre nel
tunnel di Stadelhofen il treno pieno di pendolari
sferraglia lungo le linee
verso Flughafen, Winterthur e dintorni,
sotto una nuvola, o montagne innevate,
con il Panta Rhei che diminuisce lungo la costa;
adesso, sulle ombre gettate sui binari del tram
della Seefeldsrtaße, c’è poco altro che sostiene,
o l’amore è giovane o è niente… Ma ancora,
tutto questo dura più di un permesso di soggiorno,
e due biglietti del treno,
di tutto quello che era stato promesso, e così promettente un tempo.
Carla Scarano D'Antonio (tr.)
Carla Scarano D’Antonio lives in Surrey with her family. She has a degree in Foreign Languages and Literature and a degree in Italian Language and Literature from the University of Rome, La Sapienza. She obtained her Master of Arts in Creative Writing at Lancaster University and has published her creative work in various magazines and reviews. Alongside Keith Lander, Carla won the first prize of the Dryden Translation Competition 2016 for their translations of Eugenio Montale’s poems. She is currently working on a PhD on Margaret Atwood’s work at the University of Reading. Find out more here and here.
Peter Robinson
Peter Robinson was born in Salford, Lancashire, in 1953, and grew up in Liverpool. His many volumes of poetry include a Selected Poems (2003), Ghost Characters (2006) and The Look of Goodbye (2008). He was awarded the Cheltenham Prize for This Other Life (1988). Both The Great Friend and Other Translated Poems (2002) and The Returning Sky (2012) were recommendations of the Poetry Book Society. A translator of poetry, mainly from the Italian, The Selected Poetry and Prose of Vittorio Sereni (with Marcus Perryman) appeared in 2006 and paperback in 2013. He received the John Florio Prize for The Greener Meadow: Selected Poems of Luciano Erba (2007) in 2008. The poetry editor for Two Rivers Press, he is Professor of English and American Literature at the University of Reading. Find out more here.